Il contratto di comodato d'uso gratuito rappresenta uno degli istituti più frequenti nella prassi civile e commerciale croata. Pur trattandosi di un accordo apparentemente semplice, la giurisprudenza dimostra come la sua corretta comprensione sia essenziale per evitare controversie, specie nei rapporti tra imprese e privati.
1. Origini e inquadramento normativo
Il comodato è disciplinato dagli articoli 509–518 della Legge sulle obbligazioni civili croata, in vigore dal 1° gennaio 2006. Prima della riforma, l'istituto si fondava sulle disposizioni del Codice Civile Generale austriaco (ABGB).
Oggi il comodato è un contratto nominato, reale, gratuito e informale, mediante il quale una parte (comodante) consegna all'altra (comodatario) un bene per l'uso gratuito, con l'obbligo di restituirlo nella sua identità originaria.
2. Natura e caratteristiche del contratto
Il contratto si perfeziona con la consegna del bene, non con il solo consenso. È essenzialmente gratuito: qualunque forma di compenso lo trasformerebbe in una locazione o in un leasing.
Il bene oggetto del comodato può essere mobile o immobile, a condizione che possa essere restituito nella stessa identità fisica. Il comodatario acquisisce soltanto il possesso diretto, ma non la proprietà, che resta in capo al comodante.
La giurisprudenza croata ha più volte chiarito che il comodatario non può acquisire la proprietà per usucapione, poiché la detenzione è fondata su un titolo riconosciuto e consapevolmente non proprietario.
3. Obblighi del comodatario
Il comodatario è tenuto a:
- utilizzare il bene secondo la destinazione prevista o le modalità concordate;
- custodirlo con la diligenza del buon padre di famiglia;
- non concederlo a terzi senza consenso scritto del comodante.
Se il bene viene affidato a terzi senza autorizzazione, il comodatario risponde integralmente dei danni, anche se la perdita o il deterioramento avvengono per caso fortuito.
La restituzione della stessa cosa rappresenta l'obbligazione principale: essa deve avvenire alla scadenza del termine convenuto o al raggiungimento dello scopo. Il comodante può chiederne la restituzione anticipata solo in caso di necessità urgente e imprevedibile.
4. Spese e responsabilità
Il comodatario sopporta i costi ordinari di utilizzo (es. carburante, pulizia, alimentazione di animali), mentre le spese straordinarie e impreviste – come guasti, malattie o riparazioni non imputabili – restano a carico del comodante, in base ai principi della gestione d'affari altrui senza mandato (poslovodstvo bez naloga).
Egli non risponde del normale deterioramento dovuto all'uso, ma è responsabile se:
- impiega la cosa in modo contrario al contratto o alla sua natura;
- occulta vizi o danni conosciuti;
- sub-concede il bene a terzi senza autorizzazione.
5. Prescrizione e fallimento
Le azioni derivanti dal contratto di comodato si prescrivono in sei mesi dalla restituzione del bene.
In caso di fallimento del comodatario, il contratto non si estingue automaticamente: il bene dovrà comunque essere restituito al comodante alla scadenza. Se invece fallisce il comodante, egli mantiene il diritto di reclamare la cosa in quanto proprietario esterno alla massa fallimentare.
6. Confronto con altri contratti
Il comodato si distingue chiaramente da:
- il mutuo, che comporta la restituzione di un valore equivalente (denaro o beni fungibili);
- la locazione, che è onerosa;
- il leasing, che ha finalità economiche e può implicare trasferimento di proprietà.
È, dunque, un contratto basato sulla fiducia e sulla gratuità, elementi che ne definiscono la struttura e la funzione.
7. Conclusioni
Sebbene sia tra i contratti più diffusi, il comodato richiede precisione nella redazione: la forma scritta, pur non obbligatoria, è fortemente consigliata. Occorre definire con chiarezza:
- la durata o la finalità dell'uso;
- le spese a carico del comodatario;
- le limitazioni all'uso e al sub-comodato.
Solo un contratto ben formulato garantisce la tutela reciproca delle parti e riduce i rischi di contenzioso, come confermato da numerose decisioni dei tribunali croati.
In definitiva, il comodato d'uso gratuito, se gestito correttamente, rappresenta uno strumento giuridico flessibile per consentire l'utilizzo temporaneo di beni – mobili o immobili – senza finalità economiche, nel rispetto dei principi di fiducia, correttezza e buona fede.